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Edilizia residenziale, il Nember Sea House premiato quale migliore cantiere italiano

Il complesso Nember Sea Houses vince il trofeo Gyproc Italia. Si tratta delle votazioni per i migliori cantieri italiani, promosso dalla divisione Gyp-sum di Saint-Gobain, leader mondiale dell'edilizia sostenibile. Cinque le categorie in gara:

  1. Edilizia residenziale;

  2. Edilizia non residenziale;

  3. Innovazione

  4. Sostenibilità;

  5. Controsoffitti e lastre.

A vincere nella categoria Edilizia residenziale è stato l'intervento jesolano nato sulle ceneri del vecchio Hotel Garden nei pressi di piazza Nember.

Progettato dall'architetto Marco Bottosso-Studio Bplan di San Donà di Piave, l’intervento rientra in un ampio progetto di riqualificazione urbanistica che ha previsto la riorganizzazione dei percorsi stradali e delle piste ciclabili, l'ampliamento e la ristrutturazione degli accessi al mare e dei marciapiedi, l’aumento del verde pubblico e la piantumazione di nuovi alberi, la sostituzione dell'illuminazione pubblica con punti luce a basso consumo.

Accanto all'edificio residenziale, sorgerà anche l'hotel Nember, con negozi, bar e ristoranti.

«Il Trofeo Gyproc - commenta Gaetano Torrasini, amministratore delegato di Saint-Gobain Italia - è un'opportunità di riconoscimento e promozione della professionalità delle imprese che collaborano con la nostra azienda. Ma è anche un modo per valorizzare le lavorazioni attente alla sostenibilità, al risparmio energetico e all'estetica, con un forte focus sul comfort e benessere di chi abita l'edificio, valorizzando in particolare le eccellenze italiane».

(G.Bab)

Fonte: Il Gazzettino, Lunedì 20 Gennaio 2020

Edificio residenziale e commerciale a Lido di Jesolo

Le bâtiment descendant l’escalier”, l’edificio residenziale e commerciale realizzato recentemente in una zona centrale del Lido di Jesolo, a poca distanza dal litorale, non solo rispecchia i desideri dei committenti ma si inserisce nel tessuto urbano creando una nuova dinamica centralità.
L'opera diventa un nuovo e importante landmark per il territorio, crea un dialogo tra gli spazi privati condivisi e la dimensione pubblica, promuovendo un più intenso rapporto degli abitanti con il contesto costruito e naturale in cui vivono.
L'architettura diventa un mezzo per riscoprire le potenzialità e restituire identità al luogo in cui è realizzata, anche se si tratta di un tessuto privo di qualità urbana.

Da un punto di vista urbano, l'area appare infatti senza particolari pregi, disomogenea per forma, altezze e finiture delle costruzioni presenti: edifici residenziali con attività commerciali al piano terra risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo. In questo contesto si inserisce il progetto di ELASTICOFarm e bplan Studio, che sostituisce una precedente costruzione ora demolita.
Le bâtiment descendant l’escalier”, è un edificio a uso misto, residenziale e commerciale. Appare come un oggetto fuori scala, quasi un "divertissement" progettuale o un'architettura “dinamica”, come sembra sottolineare il titolo, “l'edificio che scende le scale”, dato al progetto.
Le sue due funzioni sono nettamente divise. Quella commerciale è a livello strada, mentre alla funzione residenziale sono dedicati gli otto piani superiori che si dispongono ad arco, sospesi su una "foresta" di pilastri in acciaio. Il "piano fantasma" che le separa è uno spazio aperto che si sviluppa sulla copertura del piano commerciale, diventando un luogo di socialità tra gli abitanti e i cittadini di passaggio, quindi un prolungamento ideale dello spazio pubblico all'interno dell'edificio.
La forma semicircolare dell'edificio consente ai piani residenziali di godere della massima esposizione al sole, nonché di inquadrare dalle ampie terrazze viste panoramiche sulla laguna veneziana con le Dolomiti come sfondo. L'organizzazione dei piani superiori riprende l'idea guida del progetto: uno spazio condiviso tra pubblico e privato, rappresentato in questo caso dai ballatoi che ai diversi livelli articolano il prospetto nord, offrendo un’immagine inaspettata dell'edificio ispirata alle reti dei pescatori della laguna veneta.

(A.Bifulco)

Fonte: FLOORNATURE ARCHITECTURE & SURFACES, Lunedì 11 Aprile 2022